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Chi senz’acqua, chi a champagne
Due ospedali in provincia di Cremona si sono visti costretti a misure di risparmio tra le quali, emblematicamente, l’eliminazione dell’acqua minerale ai pasti, che i ricoverati dovranno provvedere a proprie spese.
Effetto, questo, del taglio ai fondi per la sanità, che l’amministrazione coloniale Goldman Sachs capeggiata dal bocconaro ha pomposamente denominato, con la solita bugia, “Spending Review”.
Nessun taglio hanno sofferto invece gli usurocrati speculatori infami che stanno affamando e uccidendo i popoli e che anzi per festeggiare i propri crimini crapuleggiano da quei maiali che sono grufolando nei propri sudici vizi. Né hanno subito tagli i loro complici, politicanti miserabili che sguazzano nei lussi e nei privilegi coi soldi rubati al popolo.
Malati senz’acqua, subumani a champagne. Se mai le cose prendessero il verso giusto, non si aspettino clemenza.
MS
Importanza di un accento
Nicola Vendola, vezzeggiato dai più come Nichi, ha dichiarato che vorrebbe fare il papà.
Per consentire agli omosessuali ciò che la natura sembra aver loro negato occorrerebbe però una norma ad hoc.
Per fare il papa, invece, pare non occorra.
MS
Pubblicato in Una risata li seppellirà
Contrassegnato Attualità, Ma va a ciapà i rat
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Terrorismo sociale
IN VIA DI AGGIORNAMENTO
Così funziona la “giustizia” a Yankeeland
Terry Williams, vittima di abusi sessuali per dodici anni, da quando ne aveva sei a quando ne aveva diciotto, è stato condannato a morte per aver ucciso, una volta maggiorenne, due dei suoi aguzzini. Attualmente Williams ha quarantasei anni e ne ha trascorsi ventiquattro nel braccio della morte. Il “comitato per la grazia” della Pennsylvania, dove da oltre cinquant’anni non viene eseguita una condanna a morte, ha respinto la relativa istanza nonostante le proteste e l’esecuzione al momento è fissata per il 3 ottobre prossimo: la vicenda di Terry Williams assomiglia a quella narrata nel film “Sleepers”, ma non pare destinata allo stesso lieto fine.
Già ho avuto modo di sottolineare che in linea di principio non sono contrario a prevedere la condanna a morte, per finalità esemplari, in casi di particolare gravità morale e sociale – come per esempio il narcotraffico, lo stupro, l’inquinamento alimentare e ambientale di rilevante entità commesso a scopo di lucro con importante pregiudizio della salute e della vita dei cittadini, l’abuso gravissimo di potere commesso da pubblici funzionari in tradimento della propria funzione, i crimini economici e finanziari più abietti. Nel caso di Williams, posto che egli sia responsabile dell’eliminazione dei suoi aguzzini, bisognerebbe invece prevedere, forse, una ricompensa.
Ma nella “culla della democrazia”, come l’infame propaganda liberale definisce Yankeeland, la pena di morte – così come più in generale l’amministrazione di giustizia – funziona di fatto in base a una discriminazione sociale odiosa, concepibile solo in un regime dichiaratamente plutocratico: i poveracci, gli emarginati, gli psicolabili, i negri che hanno campato una vita grama come Terry Williams non hanno soldi per pagarsi legulei di fama e spesso, anche se innocenti, ci lasciano le penne. Viceversa i ricchi, potendo sobbarcarsi i costi enormi di una difesa ben attrezzata, anche se colpevoli spesso la scampano: nemmeno per sogno i cittadini sono tutti uguali davanti alla Legge.
Quel genere di amministrazione della pena di morte è esecrando e inaccettabile, ben degno di un manicomio a cielo aperto dove la sopraffazione sociale, anche nelle forme più violente, è concettualizzata sin dai tempi del fondamentalista fanatico John Winthrop, fondatore di Boston e più volte governatore del Massachusetts tra il 1631 e il 1648.
D’altra parte i Bush, i Cheney, i Rumsfeld, i Wolfowitz e i loro complici non sono mai stati sottoposti non dico a un giudizio – ché la sedia elettrica l’avrebbero meritata – ma nemmeno a un’inchiesta. Terry Williams, invece, negro, emarginato, sessualmente abusato, che pur se avesse eliminato gli aguzzini cui nessuna autorità aveva impedito di rendergli la vita un inferno avrebbe compiuto un atto sostanziale di giustizia, viene condannato a morte. “Culla della democrazia”, ma vaffanculo.
MS
Trent’anni fa l’atto di genocidio di Sabra e Chatila
Pochi vogliono ricordarsi, perché oggi è scomodo, della strage perpetrata in Libano trent’anni fa, tra il 16 e il 18 settembre 1982, nei campi palestinesi di Sabra e Chatila, per opera di una marmaglia sedicente cristiana al soldo dei terroristi nazigiuda Begin, Shamir, Sharon ed Eitan.
Ricordo le vibranti pagine che Jean Genet dedicò a quell’evento nel suo scritto “Quatre heures à Chatila”, pubblicato nel gennaio 1983.
Ricordo l’ondata di rabbia e di indignazione che davanti a quell’evento percorse il mondo, quando persino a Tel Aviv per iniziativa di Shalom Achshav (“Pace Adesso”) quattrocentomila persone manifestarono la propria dura protesta contro l’assassino Sharon. L’iniziativa di quelle persone perbene e successivamente di altre come loro, purtroppo, non riesce a cancellare ciò che col trascorrere degli anni, massacro dopo massacro, ingiustizia dopo ingiustizia, atto terroristico dopo atto terroristico, si è fatto evidenza e che Paolo Barnard bene ha riassunto così: “Israele non ha e non può avere un diritto giuridico e morale di esistere, ma solo un diritto di fatto. Nessuno Stato può pretendere di essere legittimato dalla comunità internazionale dopo essersi edificato sulle più abominevoli violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo, su fiumi di sangue di innocenti, su una pianificazione perfida e razzista”.
Ricordo ciò che l’assassino Begin dichiarò alla Knesset (“Dei non Ebrei hanno massacrato dei non Ebrei: perché questo dovrebbe riguardarci?”), e di avere pensato che se Theodor Herzl fosse stato ancora in vita gli avrebbe sputato in faccia.
Ricordo che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 16 dicembre di quell’anno, definì quel massacro un atto di genocidio.
Ricordo, con particolare affetto, il passaggio che vi dedicò Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica, nel discorso di capodanno del 31 dicembre 1983, che merita essere riportato.
Io sono stato, ripeto, nel Libano. Ho visitato quella tormentata regione, i cimiteri di Chatila e Sabra. E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quel massacro orrendo. Il responsabile di quel massacro orrendo e’ ancora al governo in Israele.
E quasi va baldanzoso di questo massacro fatto. È un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando della società . E’ stato un massacro, mi hanno detto quelli del posto, tremendo; quante vittime ha fatto.
Pertini: combattente valoroso delle trincee, grande tempra di lottatore, partigiano dei tempi duri, uomo sincero di sentimenti e di emozioni ma soprattutto persona integerrima e hombre vertical autentico che – a differenza di altri più prossimi a questo tempo – mai si piegò a leccare culi né a servire padroni per interesse, per connivenza o anche solo per opportunistica convenienza, contro il suo popolo e la suo patria. Non scodinzolò a Washington né a Tel Aviv, tenne alto il nome dell’Italia – forse anche al di là di quel che gli Italiani meritassero. Poteva farlo, aveva un passato esemplare di cui non pentirsi e che nessuno avrebbe potuto rinfacciargli. Di lui si avverte oggi, in particolare, una grande mancanza: caro Sandro, solo gli dei sanno quanto bisogno avrebbero oggi l’Italia e l’Europa di uno come Te. Ci avresti aiutato in tante cose, anche a non dimenticare la lezione di Sabra e Chatila.
Onore ai martiri.
MS
Pubblicato in Piccole riflessioni
Contrassegnato Geopolitica, Il peggiore dei mondi
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Tracciabilità, dove conviene e dove no
Il quotidiano “Avvenire”, ieri, pubblica in prima pagina un bell’articolo intitolato Veleni fuori controllo. In occhiello “Si è smantellato il vecchio sistema di tracciabilità dei carichi – Quello nuovo entrerà in vigore solo nel giugno 2013. E il traffico prospera”. In sottotitolo “Così i rifiuti tossici viaggiano indisturbati da Nord a Sud”, tema esemplificativamente sviluppato nel corpo del successivo testo.
Si rammenta così, opportunamente, che “Almeno fino a giugno 2013 il nostro Paese non sarà in grado di tracciare scorie, sostanze tossiche, veleni da smaltire. Il calendario di attivazione dell’atteso “Sistema di controllo dei rifiuti” ha fatto fiasco.”
Le conseguenze in tema di ambiente, di salute, di affari sporchi e di crimine organizzato sono di tutta evidenza.
Si parla del c.d. SISTRI, acronimo di “Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi” che, dopo un travagliato iter legislativo, di proroga in proroga ancora non è entrato in vigore.
Nel frattempo l’amministrazione coloniale Goldman Sachs dell’Italia ha però introdotto alquante misure sulla tracciabilità dei movimenti di denaro, soprattutto per importi medi e bassi (giacché i grossi volumi sono movimentati da squali della finanza e (im)prenditori al di fuori di ogni controllo, né ovviamente li si va a controllare). Dietro ogni movimento ci sono interessi, abitudini, inclinazioni personali che può essere utile memorizzare per finalità affatto diverse da quelle, proclamate, di contrasto all’evasione fiscale. E dietro le misure introdotte ci sono cospicui interessi lucrativi delle centrali primarie dell’usura (altrimenti conosciute come “banche”) alle quali s’impone ai cittadini di appoggiarsi, indebitamente arricchendole.
Dunque, la tracciabilità delle spese dei cittadini si fa subito, per decreto, con effetti pervasivi nell’esistenza quotidiana e invasivi della Privacy. Quella dei rifiuti nocivi può ben aspettare. La devastazione dell’ambiente, della salute pubblica, della legalità non danneggia gli interessi dell’usurocrazia. Tutt’altro.
MS
Un paese tutto Fiorito
Guardando a ciò che emerge alla Regione Lazio, esemplare icastica rappresentazione di un paese che squallidi politicanti hanno reso marcio, rammento l’intervento del bravo giornalista germanico Udo Gumpel a un dibattito mattutino su La7 il 17 settembre scorso. Riferendosi ai privilegi della casta, Gumpel spiegò che nella città-stato di Hamburg, la più ricca d’Europa, che al pari di grandi regioni è costituita in Land autonomo, i rappresentanti al relativo parlamento (Hamburgische Bürgerschaft) percepiscono 2300 euro lordi mensili oltre a un rimborso spese di 350 euro.
Ove si rammenti che la retribuzione media di un operaio della Volkswagen, a quanto è noto, si aggira attorno ai 2600 euro netti mensili, il paragone risulterebbe immediato e semplicissimo. In Germania, nel caso concreto, chi svolge un lavoro pesante guadagna di più di chi fa politica a tempo pieno, esattamente al contrario che nell’Italia oppressa da oligarchi e castari.
L’ovvietà che ne deriva è che il problema non è in un eccessivo numero di “rappresentanti” come sostenuto da una propaganda mistificatoria – anzi, più ampio è tale numero, meno remoto sarà il rapporto coi relativi “rappresentati” – bensì nella pletora di nauseanti privilegi goduti da costoro, tra i quali numerosissimi parassiti puri, a spese dei cittadini che glieli pagano con le proprie tasse. Ma per la casta l’austerità – quella che il sig. Napolitano ancora l’altro ieri ha tenuto a sponsorizzare come “necessaria” – è sempre quella degli altri.
Si vadano a vedere in dettaglio le spese e i costi esorbitanti delle “istituzioni”, a cominciare dalla presidenza della repubblica, dalla presidenza del consiglio dei ministri, dai ministri sottoministri e sottosegretari, dalle camere dove siedono i rappresentanti, dalla Banca d’Italia, dalle cosiddette “autorità indipendenti”, dai burocrati alti e bassi del pletorico apparato dello Stato e dalle attività controllate da costoro. Si vadano a vedere in dettaglio gli ingiustificabili benefici, i lussi, le ridicole pompe cerimoniali, le sponsorizzazioni e i patrocini rilasciati a discrezione, le cosiddette spese di rappresentanza, le cosiddette “missioni”, i rimborsi e quant’altro. Lo si faccia a scendere verso la base del territorio attraverso le regioni, le provincie, i comuni, i quartieri, i consorzi, le comunità montane e le relative attività controllate; tenendo conto, anche qui, che il problema non risiede negli elementi di autonomia territoriale come la propaganda mondialista va insinuando – più le autonomie saranno diffuse verso il basso, meno arbitrario e svincolato sarà il comportamento dei “rappresentanti” – ma in una spaventosa serie di intollerabili privilegi, che della politica anziché una vocazione di servizio alla comunità ha fatto un lucroso affare, spesso anche sporco.
Già paragonando i privilegi dei “rappresentanti” in Italia con gli omologhi trattamenti all’estero immediatamente si avverte quanto essi siano inammissibili. I castari, se non fossero ostaggi della propria stessa natura come lo scorpione della favola di Esopo, potrebbero forse adottare un programma, ancorché minimo e insufficiente, di tagli, e forse un tale programma per un po’ di tempo ancora potrebbe salvare i loro sporchi culi. Altrimenti, se i tagli dovesse essere direttamente il popolo a operarli, potrebbero essere quelli rappresentati in Spagna nelle sempre più rabbiose manifestazioni contro la banda Rajoy: con la ghigliottina.
MS
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La Fornera attapirata
L’altro giorno la Fornera a proposito di questa vignetta apparsa su “Il Manifesto” ha sussiegosamente proclamato: “Oggi l’unica cosa che voglio dire è che trovo vergognosa la vignetta di Vauro sul Manifesto che denota il persistente maschilismo volgare e inaccettabile degli uomini, di certi uomini in questo Paese, nei confronti delle donne. Insulti che io respingo al mittente“. Bum!
Bizzarro: oltre al genere anagrafico, per poter dire questo, di donna bisognerebbe possedere almeno distinguibili sembianze.
MS
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Nuove società a un euro, altra balla per creduloni
Un’inchiesta redazionale pubblicata da “Il corriere dell’università” scopre una delle tante balle per creduloni sparate dall’amministrazione coloniale Goldman Sachs dell’Italia, capeggiata dal bocconaro.
Come diceva Phineas Taylor Barnum, inventore di The Greatest Show on Earth (Il più grande spettacolo del mondo), che riscosse enorme successo esibendo al pubblico, tra gli altri, la nutrice 161enne di George Washington, lo scheletro di Cristoforo Colombo e la sirena delle Isole Figi, “There’s a sucker born every minute” (Ogni minuto nasce un credulone). E creduloni ce ne sarebbero ancora parecchi se fosse vero, come il bocconaro ha impudentemente dichiarato proprio oggi, che “Gli italiani, pur sottoposti a un trattamento molto incisivo e pesante di misure, stanno dimostrando di non essere particolarmente ostili a chi ha dovuto persuaderli che fossero nel loro interesse di lungo periodo“. Venga per strada a raccontarlo al popolo, ma senza la scorta, poi vediamo.
Questa gente, così tronfiamente impregnata dell’idea delirante che la cosiddetta “impresa” sia rimedio a tutti i mali dell’universo, nemmeno possiede la capacità di concretizzare il proprio annuncio propagandistico in misure di efficacia minima, tali da elevarlo almeno di un pelo al di sopra dello stato di semplice balla.
Nell’inchiesta de “Il corriere dell’università” si svela infatti che per le nuove società costituite da persone di età non superiore a trentacinque anni è il capitale costitutivo minimo a essere di un solo euro, mentre le spese effettive di apertura non sono inferiori a mille euro, senza considerare la consulenza professionale, praticamente imprescindibile, del notaio e del commercialista e le spese di gestione dell’avviamento. Si cita il caso di chi, volendo comunque provarci, alla Camera di Commercio si è sentito rispondere che a oggi, in mancanza di norme applicative, ciò è ancora impossibile.
E quello di chi, essendo riuscito a compiere i passi iniziali, per la stessa ragione si è poi visto annullare la registrazione. In compenso, il nuovo tipo di società potrebbe ingolosire le associazioni criminali, in grado aprirne e di chiuderne vorticosamente non avendo problemi di spese e di minimizzare così l’effetto di possibili controlli.
Quante altre balle si dovranno bere gli Italiani prima di svegliarsi? Diceva Abraham Lincoln: “Si può ingannare un uomo per tutto il tempo, molti uomini per un certo tempo, ma non tutti gli uomini per tutto il tempo“. Sarà per questo che i bugiardi spesso tendono a tagliare la corda prima di essere smascherati?
MS