L’anno si chiude con un altro caduto

Ancora un soldato italiano è stato ucciso oggi in Afghanistan.
Matteo Miotto da Thiene (VI), graduato nel 7° reggimento alpini di Belluno, è caduto oggi colpito da lontano, forse da un tiratore scelto, all’interno della base di Buji nel sudovest del paese mentre era di guardia. È il tredicesimo caduto italiano in Afghanistan nel 2010 e il trentacinquesimo di tutta la spedizione, iniziata nel 2004.
Un saluto alla memoria di quest’altro giovane caduto nell’adempimento del dovere in una missione militare che non avrebbe mai dovuto avere luogo, voluta da politicanti asserviti non certo per mantenere l’onore della patria ma per compiacere il padrone di Washington contro gli stessi interessi strategici dell’Europa.
Le ripetitive, stucchevoli parole di circostanza che costoro pronunciano, comodamente e ben al sicuro, ogniqualvolta qualcuno dei ragazzi che essi stessi hanno mandato a rischiare la vita cade sul campo di battaglia, suonano false e ipocrite a un numero sempre maggiore di coloro che le ricevono. Né saranno certamente esse a poter assolvere quei politicanti impostori dalle pesanti responsabilità che personalmente ognuno di loro si è assunto.
Onore ai caduti, infamia a chi li ha inutilmente mandati a morire.
MS

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