Corte Costituzionale, uno sganassone ai privatizzatori

Ogni tanto, una buona notizia. Qualche giorno fa la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 4 del DL 138/2011 col quale il “governo” del piccoletto di Arcore aveva furbescamente tentato di aggirare l’esito del referendum sull’acqua pubblica del 12-13 giugno 2011. A dimostrazione di quanto i liberali, affaristici usurpatori del sacro nome di democrazia, tengano in conto la volontà del popolo manifestamente espressa.
Il Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, ricordando come “quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini” ha sottolineato che la sentenza della Corte Costituzionale “rappresenta un monito al governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni”. Effettivamente con questa sentenza anche le successive norme introdotte dai privatizzatori – una per tutte quella di cui all’art. 4 del DL sulla cosiddetta “Spending Review” – risultano illegittime.
Una battaglia è stata vinta – una battaglia che in un paese normale nemmeno avrebbe avuto luogo data la nettezza dell’esito referendario – ma la guerra è ben lungi dall’essersi conclusa. La vigilanza e la mobilitazione debbono assiduamente continuare.
MS

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