Se n’è andato un guerriero

Dedico un sincero e commosso ricordo a Giorgio Bocca, che ha terminato il suo cammino ieri 25 dicembre a novant’anni compiuti.
In un mondo normale, di galantuomini, una disinteressata coerenza alle proprie idee dovrebbe essere scontata come l’aria che si respira. Non così oggi, in questo povero paese infestato da pletore di facce di merda, di voltagabbana, di opportunisti, di puttane e di profittatori ripugnanti, da gentaglia che non vale l’aria che respira. E dunque se tirare diritto nonostante tutto, remando controcorrente al punto di rendersi talvolta invisi e mantenendo però intatto il proprio onore, è da considerarsi una infrequente e preziosa virtù, Giorgio Bocca questa virtù la ebbe e la coltivò in maniera più che eccellente.
La memoria che lascia ne è segnata ed è, questo, uno speciale elemento di gratitudine che fa guardare alla sua morte con grande rammarico e rimpianto.
Grazie, Giorgio, per esserci stato. Sit tibi terra levis.
MS

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