Un destino esemplare – parte terza

Come andrà a finire, la vicenda giudiziaria Strauss-Kahn, lo si vedrà in prosieguo. La “giustizia” statunitense, al di là di certe esibizioni a beneficio del circo mediatico, tradizionalmente è abbastanza riguardosa nei confronti dei potenti, con qualche eccezione a confermare la regola. Dei potenti yankee, quantomeno: quelli che possono permettersi una difesa rinomata e costosa. Il sig. Strauss-Kahn, a questo proposito, ha assoldato il celebre e costosissimo avvocato Benjamin Brafman, che già aveva difeso quel bel soggetto di Michael Jackson accusato di molestie sessuali a bambini. L’avrà ritenuto degno di sé.
Ora la donna che ha fatto denuncia, e che non navigando nell’oro potrebbe essere vulnerabile a offerte economiche particolarmente elevate per ritirare le accuse, dovrà comunque subire, oltre al danno, le investigazioni di ben prezzolati segugi della “difesa” che ficcheranno il naso in ogni dettaglio della sua vita privata per scovarvi qualche magagna tale da minare la sua attendibilità. Servizio, questo, che per evidente disparità di mezzi ella purtroppo non potrà rendere al sig. Strauss-Kahn.
Indipendentemente dall’esito giudiziario, si verificherebbe una nemesi davvero ben appropriata se la donna che accusa il sig. Strauss-Kahn di violenza sessuale, e che secondo alcune fonti potrebbe essere sieropositiva all’AIDS, l’avesse contagiato: esemplare punizione extragiudiziaria di un maschilismo tronfio e mandrillesco.
Spiace che, dietro versamento di una cauzione milionaria, al sig. Strauss-Kahn siano stati concessi lussuosi arresti domiciliari. La galera, in compagnia di delinquenti di ogni risma, sarebbe stata luogo più consono. Le dimissioni dal Fondo monetario internazionale, annunciate con una lettera strappalacrime di sapiente sceneggiatura epperò mirate a favorire la concessione dei domiciliari, eviteranno forse all’istituzione di precipitare in un discredito addirittura superiore all’attuale, ma non sembra salveranno la carriera del suo ex direttore generale. Che comunque intascherà una buonuscita di 250000 dollari oltre a una proporzionale “pensione”.
Una certa difesa d’ufficio di costui tentata in abbozzo dal PS, che si ipotizzava l’avrebbe candidato alle presidenziali del prossimo anno, non sorprende più di tanto. Da anni ormai è impossibile rinvenire nel PS qualche traccia, ancorché labile, della tradizione mitterrandiana. E infatti il “socialista” in Porsche Strauss-Kahn, che deve la sua carriera politica, principalmente, al una mediocre figura come Lionel Jospin,  niente può avere da spartire con un grande come François Mitterrand. Che il PS, ormai quasi interamente convertito al liberismo e scaduto a diversità inessenziali nei confronti dell’UMP sarkozyzzata, non avesse una migliore prima scelta per le presidenziali del 2012, è segno dell’irrilevanza alla quale, indipendentemente dai risultati elettorali che possono avvicendarsi nel tempo, quella forza sembra essersi ormai consegnata. Il destino esemplare del candidato mancato Strauss-Kahn vi imprime un marchio ahimè indelebile.
MS
(fine – la prima e la seconda parte sono di oggi 24 maggio 2011)

Questa voce è stata pubblicata in Commenti e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento