Il sig. Draghi, inflazionista per conto terzi (2)

L’inflazione e/o la svalutazione monetaria sono spesso state, grazie al cosiddetto “signoraggio” che include oggi la facoltà attribuitasi dagli Stati di emettere moneta inconvertibile, un devastante strumento di politica economica volto all’immiserimento dei popoli per correlativo beneficio dei centri di potere economico e finanziario. Più è la liquidità monetaria in circolazione – e la BCE ha garantito mesi fa alle banche la disponibilità di  “liquidità illimitata” – più sono le risorse a disposizione degli speculatori, più tendono ad aumentare i prezzi e a svalutarsi i redditi – a cominciare da quelli fissi. Questo anche a prescindere dalla moneta immaginaria (e.g. “derivati” e simili) la cui emissione, volutamente incontrollata, ha mortalmente inquinato,  iperbolicamente alterandolo, il rapporto tra capitali circolanti e beni reali corrispettivi per infame e gigantesco profitto degli speculatori.
È verosimile che il ripristino della convertibilità delle valute com’era nel sistema del cosiddetto Gold Standard, unitamente a una forte stretta sul liberoscambismo (l’Europa dovrebbe fortificarsi introducendo dazi all’importazione dall’esterno) potrebbe scorciare i venefici artigli degli speculatori. Ma per questo s’impongono decisioni politiche e i centri di potere che oggi potrebbero assumerle sono stati in larghissima parte occupati da soggetti che degli speculatori sono collaborazionisti devoti.
Ciò impedisce pure, al momento, la risoluzione del problema del debito pubblico, problema reale cui si può realisticamente metter mano ove lo si ristrutturi radicalmente: la parte legittima, contratta con risparmiatori, cittadini e fondi pensione, andrebbe protetta mentre quella illegittima, contratta coi pescicani usurai, andrebbe cancellata. Una simile operazione presenta difficoltà e rischi immaginabili anche per la pace stessa, ma non è affatto impossibile.
Soprattutto, però, occorrerebbe ripudiare il modello mendace dello sviluppo illimitato che ha nel cosiddetto PIL il suo feticcio idolatrico per concepire, disintossicandosi dai veleni della propaganda liberale, una qualità di vita migliore in quanto più sobria ed equilibrata, fondata su un sistema di valori sostanziali e non di mera, ingannevole apparenza.
Non che in Germania si stia discutendo oggi esattamente di questo. Ma certo l’agenda Draghi, dettata dai burattinai di New York, ne rappresenta l’esatto contrario. Per tanto, con gradualistica pazienza, va contrastata con ogni mezzo – anche a costo di qualche misurato ammiccamento in direzione Berlin.
MS
(fine -la prima parte è di oggi 26 agosto 2012)

Questa voce è stata pubblicata in Commenti e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.