Borsellino e Falcone: la forza e l’onore degli eroi

Sono passati ormai vent’anni da quando Luigi Borsellino fu massacrato con la sua scorta da una bomba vigliacca, azionata da vigliacchi – non uomini d’onore, solo uomini di merda – così come, poco meno di due mesi prima, ugualmente era stato massacrato con la sua scorta Giovanni Falcone.
Più che parole, in una tale circostanza, servono atti. Come quelli che i magistrati siciliani stanno compiendo per accertare le effettive responsabilità e complicità in quei crimini odiosi, le connivenze e i mandanti reali.
È noto che Borsellino, ancor più di Falcone proprio a cagione della morte di questi, si rese ben conto di essere un bersaglio vivente. Consapevole di questo, non fece una piega e continuò nel suo lavoro con forza e con onore. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
Sicilia: terra nobile e martoriata che non di rado ha generato figli eroici. Come scrisse il poeta, Wo aber Gefahr ist, wächst das Rettende auch. Dov’è il pericolo, cresce anche ciò che salva.
Onore perpetuo per gli eroi, la più infame delle morti per i bastardi mafiosi e per tutti i loro complici.
MS

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