Vince l’Italia pulita, perdono sporcaccioni affaristi e politicanti

I quattro quesiti referendari hanno brillantemente superato il quorum e sono stati approvati con maggioranze che una volta si sarebbero definite “bulgare”.
I cittadini si sono espressi. Il palazzo, scosso da un ceffone micidiale, è stordito e barcolla.
Grazie, cittadini.
Un’impresa improba è stata coronata da successo grazie alla convinzione, all’impegno, alla caparbietà di tanti piccoli protagonisti. Una rete autogestita e assai poco coordinata di cittadini indignati, comitati spontanei, gruppi tematici, religiosi, blogger. Un sostegno è venuto, già in tempi insospettabili, da movimenti di rinnovamento della politica fuori dai giochi sporchi (come il Movimento 5 Stelle, peraltro così poco strutturato che si distingue appena da un semplice insieme di cittadini) e da forze che non sembrano compromesse col mondo degli affari (come l’Italia Dei Valori e settori della c.d. “sinistra radicale”. Ma la parte più significativa dello sforzo, che per la capillarità di penetrazione nel corpo sociale ha richiesto una dedizione e un sacrificio fuori dal comune, senza la molla di un interesse personalistico, è stato sostenuto da quella rete di cui sopra, dunque da un’espressione tipica di quella che alcuni definiscono – con locuzione che personalmente non mi appassiona – “società civile”.
È stata una nuotata controcorrente, che ha dovuto affrontare la manipolazione vergognosa attuata dalle emittenti televisive di regime, gli ignobili trucchi della maggioranza parlamentare, le falsità di ogni genere diffuse per sviare l’attenzione e la sensibilità dei cittadini. E fino all’ultimo l’esito è stato in bilico.
Oggi, la grande vittoria: uno schieramento trasversale ispirato dalla parte migliore del paese e guidato dalla passione partecipativa, riuscendo a superare enormi difficoltà ha mietuto un consenso diffuso in aree di pensiero anche molto diverse tra loro e si è stagliato, simbolicamente, come grande scopa per l’igiene morale del paese.
MS
(in aggiornamento)

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